La Respirazione nei Cavalli, apparato respiratorio e valutazioni

L’ apparato respiratorio nel cavallo è una struttura estremamente complessa che provvede allo scambio di gas, ossigeno e anidride carbonica tra il sangue circolante e l’aria atmosferica, condizione indispensabile alla sopravvivenza e al corretto funzionamento delle cellule dell’organismo.
Anatomicamente si distinguono vie aeree superiori extratotaciche che comprendono cavità nasali, faringe, laringe e trachea, deputate a regolare l’afflusso, la temperatura e l’umidità dell’aria e a trattenerne le impurità, e vie aeree inferiori intratoraciche rappresentate da bronchi, bronchioli e alveoli contenuti nel tessuto polmonare. Nel cavallo, il passaggio dell’aria avviene esclusivamente per via nasale.

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1 – Faringe
2 – Esofago
3 – Trachea
4 – Narici
5 – Seni nasali
6 – Bronchi
7 – Bronchioli
8 – Polmone
9 – Cuore

 

 

Un cavallo compie dai 10 ai 14 atti respiratori al minuto. La frequenza può variare con specie, razza, età, sesso, mole, digestione, gestazione e lavoro. Al passo essa può raggiungere i 71 atti/min, mentre al galoppo, ad una velocità maggiore di 500 m/min, può raggiungere un massimo di 300 atti/min. Il rilievo dei movimenti ritmici del fianco dell’animale, corrispondente alle fasi di inspirazioni ed espirazioni, è definito “specchio della respirazione”. Per l’analisi bisogna porsi al lato dell’animale e valutare gli atti respiratori, considerando la loro frequenza, il ritmo, la celerità e la durata. Le femmine in gestazione, i puledri e i cavalli dolicomorfi presentano una frequenza respiratoria fisiologicamente più elevata. 

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Fenomeni di tachipnea (aumento abnorme della frequenza degli atti respiratori) sono collegati a stati patologici come polmoniti, enfisemi polmonari, pleuriti, bronchiti infettive, reumatismi; anche un aumento eccessivo della temperatura ambiente ne è causa. Negli stati febbrili o dopo il lavoro, la frequenza respiratoria dei cavalli può raggiungere i 50 – 60 atti al minuto. Il ritmo respiratorio riguarda la modalità di sollevamento e di abbassamento del fianco dell’animale rispettivamente durante l’inspirazione e l’espirazione. Di norma la prima fase è più rapida della seconda; il rapporto è di 1/1,8. La fase di riposo è 1″/2″.

Le cause che aumentano la durata della fase inspiratoria sono rappresentate da fattori patologici che diminuiscono il lume delle vie respiratorie, in particolare qualsiasi tipo di lesione nei tratti dell’apparato respiratorio.

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La fase respiratoria aumenta se si presentano degli ostacoli nei piccoli bronchi o negli alveoli. In questo caso gli alveoli polmonari perdono la loro elasticità e l’espirazione avverrà in due tempi (dicrotismo): il primo breve, il secondo lungo. A quest’ultimo corrisponde il cosidetto “contraccolpo dei fianchi”, dovuto ad una contrazione dei muscoli addominali e del diaframma. Il dicrotismo respiratorio si osserva nei cavalli affetti da bolsaggine o in soggetti con catarro bronchiale cronico o con ipertrofia del cuore.

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Al termine del lavoro o di una passeggiata non dimentichiamo mai di asciugare meticolosamente il nostro cavallo per evitare che possa raffreddarsi e risultare quindi più suscettibile alle patologie infettive trasmissibili. E’ buona norma inoltre controllare la qualità dell’alimento e in particolare la presenza di polveri e muffe nel fieno e nel mangime le quali possono irritare gravemente le vie respiratorie, nonchè la qualità della lettiera che deve contenere la minore quantità di polvere possibile e essere sostituita quotidianamente per ridurre l’irritazione causata dalle esalazioni delle deiezioni.

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Un ottimo consiglio da seguire è la somministrazione di fieno bagnato nei cavalli affetti da patologia respiratoria cronica, in quanto si riduce al minimo la presenza di polvere nell’alimento e quindi una possibile fonte di irritazione delle vie aeree. Per finire non dimentichiamo la regolare profilassi vaccinale nei confronti delle più comuni patologie respiratorie di origine virale e in particolare dell’influenza equina, contro la quale si consiglia di vaccinare almeno ogni sei mesi.

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