Nelle prime due settimane il puledro gioca da solo, sia vicino alla madre che lontano, in modo da esplorare l’ambiente circostante ed avere nuovi stimoli. I piccoli all’inizio giocano le madri mordendo loro zampe e criniera; successivamente questo diventerà un vero e proprio “allogrooming” (toelettatura reciproca).
Il gioco sociale con altri puledri aumenta gradualmente con l’età, facendo diminuire quello solitario o con la madre già dalle prime 1 – 2 settimane di vita. In soggetti che vivono soli, il gioco solitario persiste più a lungo e quello sociale include cani, persone o altri animali. Talvolta i puledri giocano anche con oggetti inanimati.
Sebbene a 20 settimane di età i puledri trascorrano ancora più di metà del loro tempo a meno di 5 metri dalle madri, sono molto propensi a lasciarle per giocare. Il gioco dei puledri si concentra sulla testa: si mordicchiano la testa e la criniera e si afferrano il ciuffo. Il mordicchiarsi di lato può sfociare in un combattimento circolare in cui ogni soggetto cerca di mordere la coda e le zampe dell’altro. Il gioco prevede anche l’impennarsi, il montarsi e l’inseguirsi.
Ci sono differenze sessuali ben determinate nel gioco: i maschi si montano e combattono, le femmine si inseguono e si puliscono a vicenda. Quando i puledri maschi si puliscono, tendono a farlo su puledre femmine in quanto, il grooming alla cavalla fa parte del corteggiamento dello stallone. Queste differenze sessuali nel gioco preparano i piccoli al loro ruolo nel branco da adulti.
Anche i puledri hanno una gerarchia di dominanza in relazione alla loro età ed al rango della madre; i maschi ricevono più aggressioni delle femmine, che calciano più comunemente, mentre i maschi mordono.