Il sangue assicura la sopravvivenza dell’organismo e il metabolismo di ogni singola cellula del corpo. Il polso rappresenta la dilatazione delle arterie, strutturalmente molto elastiche, al passaggio del sangue e corrisponde alla fase di sistole ventricolare del cuore. L’apprezzamento della frequenza del polso nei cavalli si effettua comprimendo leggermente, sul tavolato osseo del ramo mandibolare, l’arteria mascellare esterna e se ne contano i movimenti pulsatori in un minuto. In linea di massima il numero delle pulsazioni è molto variabile in funzione di specie, sesso, età, gestazione, affaticamento, clima.
Stallone adulto di sangue: 28 – 32 pulsazioni al minuto
Stallone comune: 36 – 40 pulsazioni al minuto
Castrone e giumenta: 34 – 40 pulsazioni al minuto
Puledro neonato: fino a 100 pulsazioni al minuto
Puledro di un mese: 70 pulsazioni al minuto
Puledro di 3-4 mesi: 45 – 60 pulsazioni al minuti
Puledro di 2-3 anni: 40 – 50 pulsazioni al minuto
Fisiologicamente le pulsazioni aumentano con il progredire della gravidanza, nelle femmine, con il lavoro fisico, con gli eccitamenti psichici, con la riduzione della taglia, con la temperatura ambiente elevata, negli stati febbrili o nelle forme infiammatorie.
L’ampiezza o volume del polso, in rapporto alla quantità di sangue immessa nelle arterie ad ogni sistole ventricolare, può essere grande o piccola. In rapporto al grado di elasticità della parete arteriosa il polso può essere celere o lento, duro o molle. Si parla invece di polso aritmico, irregolare o intermittente quando le pulsazioni non si succedono ritmicamente a intervalli di tempo regolari a causa di malattie cardiache o cerebrali.
La valutazione dei toni cardiaci si effettua ascoltando con l’orecchio l’area cardiaca compresa tra la quarta e la sesta costola sinistra, a livello del gomito. Nell’animale sano si osservano due toni: il primo sistolico, profondo e sordo, che corrisponde alla tensione delle valvole atrio-ventricolari nella sistole ventricolare; il secondo diastolico, breve e netto, che corrisponde alla vibrazione delle valvole semilunari per la diastole ventricolare.
L’esame del sangue si riferisce al numero di globuli rossi, globuli bianchi e contenuto in emoglobina. Tale valutazione, indirettamente, può essere fatta osservando le mucose congiuntivali, orali e vulvari. Queste devono apparire rosate e, se compresse, devono sbiadirsi leggermente per poi tornare subito al loro colore originale. Se appaiono sbiadite possono essere sinonimo di anemia, se rosso cupo indicano processi infettivi o infiammatori locali, se appaiono giallastre suggeriscono stati itterici.
La quantità di emoglobina si valuta con un apparecchio chiamato emoglobinametro; nel cavallo sano la percentuale nel sangue è del 13%. Il numero di globuli rossi invece è di 6,9 milioni/ mm3; nelle femmine si riduce, nei soggetti giovani aumenta, aumenta anche con l’altitudine e diminuisce notevolmente nei casi di anemia. Il numero di globuli bianchi (monociti, granulociti, linfociti) è 7-8 mila/mm3 di sangue e varia negli stati patologici, soprattutto di origine infettiva.. Il rapporto tra globuli bianchi e globuli rossi è 1/800.