Oltre a questo programma, occorre fissare ogni giorno uno schema particolareggiato che tenda a collegare il “già fatto” col “da fare”, tenendo conto dei risultati raggiunti e delle condizioni del cavallo.
In maniera assoluta invece, bisogna rispettare la progressione, sia nei confronti del piano generale, sia nelle singole istruzioni. Questa progressione deve tenere conto delle seguenti necessità, che si impongono in ogni caso:
- In ogni istruzione occorre cominciare sempre da difficoltà notevolmente minori di quelle superate nei giorni passati e dopo aver tranquillizzato il cavallo.
- La parte nuova è più difficile degli esercizi giornalieri, deve essere richiesta al cavallo verso la fine della sessione, come naturale progressione di quanto gli si è richiesto prima.
- Non bisogna mai chiedere al cavallo stanco o che abbia perso la calma un esercizio che costituisce uno sforzo, ciò lo disgusterebbe influendo in modo dannoso sul suo carattere perché il cavallo può ricordare i fatti che lo impressionano.
- E’ necessario terminare il lavoro quotidiano con una serie di esercizi semplici con lo scopo di rimettere in confidenza il cavallo e ridargli calma e serenità.
La progressione può essere interrotta solo occasionalmente, quando l’addestramento è in fase avanzata e il cavallo lavora con precisione, ciò ha lo scopo di controllare i risultati realizzati, la prontezza di decisione del cavallo o quella di superare determinate difficoltà. Si giunge a ciò richiedendo esercizi più difficili, ma dello stesso tipo di quelli precedenti; oppure qualcuno differente, ma tenendosi pronti a correggere le manchevolezze che si possono rivelare durante la prova o a sospenderla riducendone la difficoltà.
All’addestratore sono richiesti horse sense, spirito di osservazione, tranquillità, riflessione, prontezza di decisione ed energia, per poter comprendere la psiche del cavallo e le relazioni tra cause ed effetti. Occorrono inoltre pazienza, tatto, tenacia, metodo, applicazione continua e spirito di sacrificio.